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Genitori in Fitness 2016!!!
Mentre i figli sudano in piscina i genitori possono mantenersi in forma con il fitness nella palestra del Palaghiaccio il Giovedì dalle 17,00 alle 18,00 o dalle 18,00 alle 19,00
L'attività verrà gestita da Alessandra Adriano ed avrà inizio non appena verrà raggiunto il numero minimo di iscritti.
Chi fosse interessato può contattare Alessandra od inviare in e-mail a max.bass@libero.it
1° Giornata Pentathlon Esordienti B-Ragazzi
La manifestazione avrà luogo nella piscina Sisport Fiat Usmiani in Via Olivero, 40 a Torino al mattino saranno impegnati i Ragazzi:
Orari
Sequenza gare : 200 Misti , 100 Rana
Al pomeriggio entreranno in scena gli Esordienti B1 e B2:
Orari
Sequenza gare : 100 Misti , 50 Rana
Ai piedi del podio Beltramo Riccerdo 4° nei 100 Rana Esordienti A e Aimar Alessio 4° nei 50 Farfalla Esordienti B
Al meeting hanno partecipato atleti di livello internazionale come Marco Orsi, Fabio Scozzoli, Arianna Vanderpool-Wallace, Katie Meili, Silvia Di Pietro e moltissimi altri.
Andrea ha partecipato a 4 gare individuali 50 e 100 Stile Libero e 50 e 100 Farfalla inoltre è stato inserito nelle staffette 4x50 Stile Libero e 4x50 Misti. Il suo inizio stagione è stato (come ormai ci ha abituato) eccezzionale, 4 gare e 4 primati personali ed alla sua prima uscita ha centrato il tempo per i Criteria sia nei 50 che nei 100 Stile Libero!!!
I video delle gare individuali di Andrea
I principi fondamentali della programmazione sono:
Riscaldamento e attivazione
E’ la prima parte della nostra seduta, a sua volta divisa in altre due sessioni ossia la prima dove ci sarà un ambientamento all’elemento acqua con nuotate lente, “sciolte”; la seconda sarà un tipo di attivazione atto ad avvicinarsi al tipo di “lavoro centrale” quindi in base al lavoro c’è un riscaldamento-attivazione diverso.
Fase centrale dell’allenamento
Si tratta della parte fondamentale di tutta la seduta d’allenamento nella quale si verificano gli stimoli per gli adattamenti e quindi l’incremento della performance.
La durata della fase centrale dipende da vari fattori, quali: il periodo che si sta affrontando, la vicinanza o meno alla gara e le condizioni dell’atleta.
La fase centrale contiene una serie di proposte-stimoli che si avvicinano o riproducono le condizioni e i ritmi di gara o addirittura superino gli stessi; non ci saranno esercizi a carattere generale ma bensì specifici alla specialità e alla distanza gara.
Periodizzazione del carico
Come in ogni sport si fissano degli obiettivi (gare-test e gare), che comunque sono determinati dalle date delle manifestazioni; andando a ritroso possiamo creare il primo ciclo di allenamenti. Solitamente, a titolo di esempio, nel nuoto la stagione-allenamenti inizia a settembre con obiettivi: campionati Italiani assoluti in dicembre, Campionati Italiani giovanili a marzo, Campionati Italiani giovanili estivi in luglio, Campionati Italiani assoluti ad agosto.
Il periodo di carico può essere suddiviso in tre parti:
I vari periodi vengono suddivisi a loro volta in:
1) MICROCICLO: solitamente per ragioni di praticità ha una durata di una settimana all’interno della quale si possono vedere chiaramente gli orientamenti del periodo
2) MESOCICLO: è un periodo che va dalle sei alle dieci settimane composto da più microcicli finalizzati a degli obiettivi parziali quali gare-test o prove tempi.
3) MACROCICLO: comprende la preparazione fino alla gara ( o gare) più importante.
E’ un periodo plurimensile che ha un obiettivo ben determinato finalizzato ad una specifica competizione.
Ripristino o defaticamento
La fase conclusiva dell’allenamento detta defaticamento contiene una serie di proposte che consentono all’organismo di ritornare allo stato “normale”, svolgendo così un vero e proprio processo di recupero; tali proposte si orientano su nuotate a bassissima intensità per rilassare i muscoli e la tensione nervosa oltre che a ridurre gradualmente la frequenza cardiaca.
Andremo nei prossimi articoli ad analizzare le caratteristiche dei diversi periodi.
Il pubblico
Riscaldamento delle ragazze del syncro
Dopo le gare
L'innaugurazione del sollevatore
Abbiamo assistito ai prodromi di una stagione vincente, siamo orgogliosi di essere dirigenti in questa bella società!
Il Presidente e il Direttivo UISP Pinerolo Nuoto
Si precisa che le quote associative degli atleti sono annuali (in caso di rateazione devono essere saldate tutte le rate nelle scadenze indicate).
Per principio societario e amministrativo non si accettano pagamenti in contanti, ma solamente pagamenti tramite bancomat, assegni bancari oppure bonifico bancario, e preferibile il bonifico bancario sul :
UISP PINEROLO NUOTO, Iban IT73G0521630751000000092722
Casuale pagamento : Pagamento rata agonistica (numero rata), nome dell’atleta e categoria.
Le richieste vanno firmate dal genitore/tutore nel caso in cui il richiedente sia un minore di 18 anni.
A partire da quest’anno agonistico la reception della segreteria “Pinerolo Nuoto” è al piano superiore della struttura nei seguenti orari :
Martedì dalle ore 15.00 alle ore 17.00, co la sig.ra Irena, e il Sabato dalle ore 15.00 alle ore 17.00 oppure su appuntamento inviando una mail a info@pinerolonuoto.it specificando la disponibilità e il contatto telefonico.
Tutti gli atleti devono portare una foto tessera e devono firmare i tesserini per le gare UISP, URGENTE per Esordienti A e B.
Uno dei punti nodali da cui siamo partiti è questo: è fondamentale che un qualsiasi atleta si alleni per molto tempo al di sotto dei valori di gara per poi esplodere in gara o è meglio ipotizzare un “allenamento da gara”?
Nel mondo dell’atletica leggera nessun velocista si allenerebbe correndo più volte i 1000 metri, mentre si può ipotizzare che un mezzofondista faccia più ripetute su distanze molto brevi superiori alla velocità media corrispondente alla sua gara.
Si vede invece sovente allenare nuotatori su distanze ben più lunghe rispetto a quelle di gara e a tempi notevolmente inferiori rispetto alle potenzialità dell’unica ripetizione gara.
E’ certo che i parametri di ampiezza, frequenza del gesto, tempo di appoggio su e nell’acqua, movimenti di spinta, trazione e recupero e altro ancora siano diversi a seconda della velocità a cui si eseguono.
In un ambiente così sofisticato come quello acquatico, allenarsi poco in condizione gara può risultare alquanto rischioso per l’efficacia del risultato futuro.
Ci soffermeremo soprattutto sull’allenamento dei velocisti, in quanto già provato e verificato, riservandoci però di credere che anche chi si allena su più lunghe distanze non possa non trovarne che benefici rapportando tali allenamenti alla propria distanza gara.
PREMESSA
A partire dalla massima velocità possibile su una certa distanza, noi possiamo immaginare che ogni altra velocità possa essere condizionata da una buona velocità massima di base.
In campo acquatico sapersi muovere ricercando appoggi in posizione più idrodinamica possibile risulterà essere fondamentale e importante. Ricercarli a velocità inferiore, ripetuta anche più volte, potrà essere un valore valido ma più improntato verso la resistenza che verso la velocità.
Ogni atleta “terrestre” che sia un velocista, si allena per ricercare la frequenza, l’ampiezza del gesto tecnico, i tempi di appoggio sempre in condizione gara o oltre la velocità di gara.
Fino ai 200 metri, in realtà, le velocità ricercate sono sempre massimali. Solo oltre tali distanze si cominciano a intravedere tempi submassimali se rapportati al potenziale di una distanza unica, ma comunque o a velocità gara o addirittura più veloci.
Ad esempio, un duecentista che volesse fare più volte i 150 e avesse come record sui 200 21” circa, correrà le serie sui 150 in 16” circa; così come un quattrocentista correrà i 300 in un tempo o corrispondente al suo passaggio gara o addirittura sotto.
Nessuno chiederebbe al duecentista di correre 20 volte i 150 in 18 o 19 secondi né al quattrocentista di correre i 300 più lenti del passo gara.
Tolti alcuni momenti di preparazione generale in cui questo può verificarsi per motivi diversi, in nessuna preparazione specifica si può ipotizzare un passaggio inverso.
Nel nuoto è usuale invece percorrere molti metri in condizioni di alta intensità (lavorando sulla riduzione dei tempi di recupero) ma pochi in condizione gara.
Anche la partenza e i primi appoggi sia di uno che dell’altro sport dovrebbero essere curati in maniera esasperata.
Partire sempre dall’acqua e non dal blocco è una situazione che in gara non si pone mai, mentre sarebbe importante solo dalla virata in quanto unica situazione in cui si riparte dall’acqua. Quindi sarà fondamentale partire sempre da fuori dell’acqua e curare comunque i primi appoggi sull’acqua: i decimi che si recuperano in questo modo comunque vada, ci sono!
Per concludere questa indispensabile premessa sottolineiamo inoltre che i tempi di appoggio modificano ogni atteggiamento e che quindi, risulterebbe inutile viaggiare più tempo sotto la velocità gara in quanto il tempo per respirare, la battuta di gambe e più in generale tutto l’equilibrio dinamico risulta essere sconvolto dalle variazioni di velocità.
Allenarsi in condizione gara è l’unica soluzione per vincere in gara.
In accordo a questi principi si dovrà ricercare anche una condizione fisica da gara (lavori in condizione di freschezza atletica, recuperi completi o parzialmente completi prima di una prestazione, concentrazione sul gesto da effettuare, valutazione dei vari aspetti tecnici, poche indicazioni chiare e mirate e non chiassose urla degli allenatori isterici) per poter eseguire in maniera adeguata tali esercitazioni.
E’ chiaro che non si potranno effettuare solo esercizi gara, ma come in ogni altro sport, esistono degli esercizi preatletici o atletici che concorreranno a migliorare l’acquaticità e la sensibilità di ognuno in acqua. Ma questo campo di lavoro generale è già ampiamente studiato da anni nel mondo del nuoto, e rimandiamo alla notevole bibliografia per la consultazione di lavori di carattere generale.
E’ nostra intenzione, quindi, fornire strumenti per:
La nostra speranza è che questo sia solo l’inizio…
In un mondo ormai ipertecnologico e composto da sempre più sovrapposizioni di conoscenze, risulta ormai anacronistico ritenere ogni mondo esente da contaminazioni che possano contribuire ad elevare valori e contenuti in forma assolutamente oggettiva e valutabile. In poche parole: cominciamo a lavorare incrociando e accrescendo le nostre conoscenze.
Il metodo della “repetitio juvant” di metodologie antiquate dovrebbe essere sempre vagliato in modo da poter verificare quanto il mondo e le conoscenze si siano modificate e che ciò che è sempre andato bene potrebbe andare meglio attraverso innovazioni, talvolta coraggiose, che alcuni giovani esperti “ricercatori” del mondo sportivo possono intuire.
E’ questo il caso che vogliamo annunciare con queste poche pagine che vogliono essere un augurio di future innovazioni in un mondo sovente molto conservatore, quale quello del nuoto, in modo che persone più esperte di noi possano da questo trarne spunto per condurre questo fantastico sport a livelli ancora più alti.
Noi ci siamo occupati solo di tecnica e di esercizi a partire da alcuni principi universali dello sport che si può presumere che possano, applicati anche al nuoto, fornire un ulteriore mezzo e strumento di allenamento.
I risultati sono talvolta frutto di fatiche e di scoperte sensazionali fatti da persone che forse con lo sport non c’entrano molto, ed è talvolta con questi “strumenti” che si mascherano successi…
Altri strumenti non fanno parte di chi vuole fare di giustizia e lealtà una bandiera reale ed encomiabile.